Biblioteca Testi Brevi Edizioni
Silloge poesia
Pagg. 50
Primo premio concorso letterario "Patrizia Brunetti". Una coraggiosa silloge che evoca una delle più grandi tragedie dell'umanità.L'orrore dell'eccidio è qui rappresentato con toni anche forti, ma con una delicata risorsa di immagini poeticamente sfumate, come se si volesse attenuare senza però negare, la realtà di un dramma senza fine. Ci vuole senz'altro coraggio a mettere in poesia ciò che è tutto fuori che poesia, come lo può essere una guerra, e senza cadere in una quasi scontata retorica, alternando motivi caldi di liricità a versi di una cosciente crudezza. Le immagini sorprendentemente delicate dell'autrice ci danno l'idea ed un profondo senso di rispetto per le creature maggiormente colpite da questa follia umana
Li sento i calci del cavallo
il loro nitrire
il lavacro autunnale dell'orrore
il drago che taglia bionde chiome
in questa luna che balugina sbiadita
tra l'oleandro e il limone
qui a Dachau
si torcono nel buio
gli zoccoli di cristallo
nel chiaroscuro di un lume
in un mistico plenilunio
d'ombre mai vibrate
spigolano le anime
meste in un cerchio d'ape
irriverenti nel loro essere carne
morbide d’amore
croci abusate
nella pace del solstizio
appoggiata alle persiane
vedo pietre grezze
folli giumente
la fibra indegna degli illuminati
occhi di cani lupo
la vita parcheggiata
al limitare del campo.
E una nera morte
da invocare alla finestra
siamo solo transiti
appoggiati
a uno spicchio di luna di talco.
E' un grande occhio scuro
la finestra sul cortile
dell''Hotel Seibel
ha rami curvi il suo giardino
neve soffice
il peso delle mele
un vento di buriana
che non fa ombre
neppure primavera
spumeggia il Dom Perignon
sotto una Madonna ricurva in grembo
accoglie l'anno nuovo
ossequioso come il volto solcato di un vecchio contadino
l'ennesima burla di un giovane Arlecchino
un buffone col copricapo da re
si occulta il tempo in un peplo bianco
nello spettro di un valente capitano
nel lungo indugio della lontananza
c'è una pioggia di fili d'oro in cielo
gracili come il volo di una farfalla
è mezzanotte
mi scompongo in un sedimento di cuore
sciogliendo i nodi
a un gomitolo di lana rossa
fuori
la vita dondola alle tenaglie del buio
e i cardellini piangono
il sonno rigoroso dell'inverno.
Ormai senza più voce.