Lulù Edizioni
Silloge poesia
Pagg. 31
C'è l'alito della vita in questa silloge dove toni rosa si alternano a toni cupi, dove l'amore contrapposto al dolore,dove l'anima assapora il gusto di vivere in ogni sua sfumatura.
Scorrono nelle pagine parole come piume, sfiorano sogni, speranze, illusioni, libere da ogni formalismo metrico in una grande capacitdescrittiva. Le liriche sono brevi, struggenti,accattivati,di volta in volta si trasformano da tenui dipinti d'acquarello a tele dalle tinte forti ed enigmatiche. L'autrice affina qui il suo stile ben riconoscibile, intorno a temi che si radicano fortemente nell'essenza umana più profonda, trovando ampio respiro in metafore ed allegorie.
Scende la neve dagli occhi
fiocchi come piume d'uccelli
timida assassina sui portici di Kars
su luci umide di pioggia
su un pezzo di cielo che muore
nel buio stentato
scende sulle puttane che camminano tristi
su e giù per i marciapiedi
su assenze lontane,
sulle mie gambe lunghe
fino alla mia bocca di ciliegia.
E il silenzio della neve tutto intorno
quello che precede una poesia
la guardo accumularsi in mille fiocchi pallidi
con la paura di potermi innamorare di nuovo
quella neve che scende sui sogni
una sola volta nella vita.
E accende il crepuscolo.
Sono primule bianche d'inverno
le donne di Chang Rai
protese a conchiglia dentro il cuore
si trascinano in passi stanchi
in amori di mezza stagione
in ninne nanne senza appello
la pelle d'ambrosia
le dita d'uva canina
vivono di ricordi a matita
in equilibrio sulla sera
vestendosi col soffio delle cose
dolci di un'alba bianca.
Pallide d'erba
timide camelie rosse
disegnano la neve
che cade sui ciliegi
i loro rami che piangono le foglie
dischiuse in un bacio allo specchio
i loro piedi d'argento oltre le nuvole
vivendo di nulla
le donne dal collo lungo
di Chang Rai.