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Song: Point of no return
by Roger Subirana Mata
UN SOFFIO DI POESIAHOME
Ora che le lezioni sono finite e pullula il dolore
dietro la materia cieca della carne
a cosa pensi professore?
Ora che è lieve il bagliore della neve ed il limite del giorno
è un passo a lato,
un piccolo vuoto da riempire, cosa sogni, stasera, professore?
Sogni i banchi bucherellati dalle punte dei compassi
la scuola con le tende spesse, lassù, all’inizio del crinale
la vecchia cattedra di fronte alla finestra
la faccia larga e sghemba del custode,
la lavagna con i versi di Montale
o sogni la pescatrice ed il canto del corsaro
o la vita che non sa più cullarsi e scivola nel tedio della sera.
Ed io che ti vedo da uno spigolo di luce
nel diaframma deformante di una pallida stagione
in quel posto illuminato a malapena
le gocce di condensa sopra i vetri
so che non ci sono sogni sul viso smorto appoggiato sul cuscino
nelle ossa che si tendono sul letto, sulla fronte corrugata
negli occhi allargati ad una veglia di ponente
a tiepide malinconie di tempi andati.
Immobile, annientato in quel tracciato di memoria
la flebo che scivola come un’ansa nelle vene
sai solo che è dolce la carezza della sera
con l’ombra della fanciulla bruna
di sbieco addormentata sul pomolo del letto.
Si è posata sull'incavo del ventre
la luna di Kislev a quasi sera
è salita
senza scostarmi l'orlo del vestito
inseminandomi come un fiore
nel tocco di un angelo in avvento
e tu figlio sarai maschio
la certezza non più la profezia
nascerai senza il lievito dell'uomo
la bocca dolce come un dattero
un'ombra a fianco
siero di latte nel mio corpo di bambina
crescerai spillato come il vino di settembre
al calore del primo fieno
in una casa di pane e stelle
l'anima di ferro
nell’ombelico morbido di Samaria.
Non sarai pietra d'inciampo
al dondolio d'un passo d'asina
ma polvere chiara raggrumata in ciglia
e al momento della schiusa
il mondo parlerà a voce bassa
in uno scompiglio bello
le nuvole come tappeto
in una notte carica di luci
saremo un solo corpo
incudine e scintilla
nel desiderio opposto allo sgomento
piena di te come un’anfora d’argilla
a contenerti tutto
a baciare il tuo respiro.
Sarai vento che si abbatte in fioritura
unico fiore
unico amore
a cancellare gli altri mai venuti.